Cos’è la graduazione degli incarichi nella dirigenza medica?
La graduazione incarichi dirigenza medica è lo strumento con cui le aziende sanitarie attribuiscono un livello formale alle funzioni svolte dai dirigenti medici. Questo sistema permette di differenziare le responsabilità e le competenze richieste per ciascun ruolo, con ricadute significative in termini di inquadramento giuridico ed economico. L’obiettivo è riconoscere in modo trasparente e meritocratico la complessità degli incarichi assegnati, migliorando anche la qualità del servizio sanitario offerto ai cittadini.
Chi decide la graduazione e con quali strumenti normativi?
La responsabilità di definire la graduazione degli incarichi ricade sulle Direzioni Generali delle aziende sanitarie, che devono rispettare quanto stabilito dal CCNL Dirigenza Medica e Sanitaria e dalla normativa nazionale e regionale. In particolare, la graduazione deve essere prevista in appositi regolamenti aziendali adottati secondo criteri oggettivi, condivisi anche con le rappresentanze sindacali. Tra le fonti principali rientrano il D.Lgs. n. 502/1992 e i successivi contratti collettivi, oltre alle deliberazioni regionali e aziendali.
Quali sono i criteri di valutazione per la graduazione degli incarichi?
I criteri di valutazione adottati dalle aziende sanitarie per la graduazione degli incarichi nella dirigenza medica devono tener conto di:
- complessità gestionale della struttura;
- impatto sull’organizzazione aziendale;
- competenze tecniche e professionali richieste;
- livello di autonomia e responsabilità;
- indicatori di performance clinica e organizzativa. Questi parametri sono valutati tramite griglie e punteggi predeterminati che contribuiscono a determinare la posizione dell’incarico nella scala gerarchica e retributiva. La trasparenza nella definizione di tali criteri è essenziale per evitare contenziosi.
Struttura e livelli previsti nella graduazione degli incarichi di dirigenza medica
La graduazione prevede diversi livelli di incarico di dirigenza medica:
- struttura complessa (SC): livello apicale con responsabilità gestionale estesa;
- struttura semplice (SS): livello intermedio con responsabilità su una singola unità operativa;
- alta professionalità (AP): incarichi di elevata competenza clinica, senza compiti gestionali;
- incarichi professionali di base: assegnati ai dirigenti di primo livello senza ruoli di coordinamento. Tali livelli si riflettono in differenze economiche, giuridiche e di responsabilità.
Tipologie di incarichi di dirigenza previste nella sanità
La dirigenza medica prevede due macro-categorie:
- incarichi gestionali: rivolti a dirigenti con funzioni di coordinamento, pianificazione e gestione delle risorse;
- incarichi professionali: focalizzati sull’attività clinica e tecnico-specialistica. Al vertice vi sono gli incarichi di direzione di struttura complessa, mentre a livello intermedio vi sono quelli di struttura semplice o alta specializzazione. L’alta professionalità rappresenta un riconoscimento della competenza clinica nei settori ad alta intensità assistenziale, come la medicina d’urgenza o la chirurgia specialistica.
Graduazione incarichi dirigenza medica: attribuzione dei punteggi
L’attribuzione dei punteggi per la graduazione degli incarichi di dirigenza medica avviene sulla base di criteri predeterminati in ambito aziendale, che possono includere:
- numero di personale gestito;
- budget gestito;
- volume di attività e casistica clinica;
- indicatori di qualità e sicurezza;
- attività formativa e di ricerca. Questi punteggi vengono aggregati per posizionare l’incarico su una scala di valore, con effetti diretti sull’indennità di funzione.
Incarichi dirigenza medica: tempi di conferimento e durata
Gli incarichi dirigenziali vengono assegnati attraverso procedure selettive interne o pubbliche, con durata tipica di 3 o 5 anni, rinnovabili. La valutazione intermedia è obbligatoria e costituisce criterio per la conferma o revoca dell’incarico. Le aziende devono rispettare i tempi previsti nei regolamenti e pubblicare le delibere di conferimento in modo trasparente.
Qual è la retribuzione per gli incarichi di dirigenza medica?
La retribuzione per gli incarichi di dirigenza medica è composta da:
- trattamento economico base;
- retribuzione di posizione (fissa e variabile);
- retribuzione di risultato. Per gli incarichi apicali come le strutture complesse, la retribuzione è significativamente più alta rispetto agli incarichi professionali di base. Le indennità accessorie vengono definite in sede di contrattazione decentrata.
Contenziosi e ricorsi: cosa fare in caso di graduazione contestata
I casi di contenzioso sulla graduazione degli incarichi sono frequenti, specialmente quando vi siano discrepanze nei punteggi o nella trasparenza delle procedure. Recenti sentenze dei TAR (es. TAR Campania, n. 02523/2025) hanno evidenziato l’illegittimità di alcune modalità di svolgimento dei colloqui orali e di selezione del personale dirigenziale, laddove non venga rispettata la pubblicità e la parità delle condizioni per tutti i partecipanti. Il mancato rispetto delle norme previste dai DPR 487/1994 e 483/1997 può determinare l’annullamento degli atti.
Il problema della normativa concorsuale nella sanità pubblica
Un ulteriore problema per la graduazione degli incarichi nella dirigenza medica è legato all’obsolescenza delle norme che regolano i concorsi pubblici in sanità. Il DPR 487/1997 è stato in parte superato dal DPR 82/2023, ma quest’ultimo esclude espressamente l’applicabilità al personale del SSN. Il Decreto PA 2025, convertito in legge n. 69/2025, delega al Ministro della Salute il compito di riformare integralmente le regole di reclutamento, vista la necessità di adeguamento ai principi del PNRR. Tuttavia, le aziende sanitarie continuano a muoversi in un quadro confuso, applicando norme non sempre coerenti.
Gestione della graduazione nel rispetto della normativa: il supporto legale di BC&Partners
Lo Studio Legale BC&Partners assiste i dirigenti medici in ogni fase del conferimento o contestazione degli incarichi dirigenziali. Grazie all’esperienza maturata in ambito sanitario e alla conoscenza delle normative e giurisprudenza più recenti, lo Studio garantisce una consulenza mirata per tutelare i diritti dei professionisti in ambito pubblico, anche in fase di impugnazione dei regolamenti e delle graduatorie illegittime.