Decreto PA 2025: cos’è, perché è stato convertito in legge e a chi si rivolge?
Il Decreto PA 2025 (D.L. 25/2025), divenuto legge a maggio 2025 (Legge 9 maggio 2025, n. 69), interviene in modo strutturale sull’organizzazione della Pubblica Amministrazione italiana.
Il decreto, la cui conversione in legge era necessaria per rendere permanenti le disposizioni temporanee, è parte delle azioni per attuare il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
L’obiettivo principale è rendere più attrattiva la PA per i giovani, migliorare i servizi pubblici e favorire il ricambio generazionale, per rendere più efficiente la macchina amministrativa, facilitare le assunzioni, modernizzare i processi e valorizzare nuove professionalità, in particolare nell’ambito digitale.
Il decreto affronta temi come assunzioni, concorsi, digitalizzazione e mobilità del personale.
Punta anche a risolvere il problema del precariato e a rafforzare settori strategici come la cybersecurity e l’ambiente.
Un’attenzione particolare è data all’inserimento di nuove figure professionali come i Social Media Manager e i Digital Manager, per adeguare la PA alle sfide del mondo digitale.
Le principali aree di intervento del decreto PA 2025
Il Decreto PA 2025 interviene in modo trasversale su sei aree fondamentali:
- Assunzioni: si potenziano le modalità di ingresso, prevedendo canali agevolati per giovani e professionisti con competenze tecniche e ambientali; viene ampliata la platea dei candidati destinatari di riserva (15% ai diplomati ITS e studenti universitari al 3° anno); si prevede la possibilità di stabilizzazioni a tempo indeterminato;
- Pensionamenti: vengono ridefinite regole per facilitare il ricambio generazionale, consentendo alle amministrazioni di pianificare meglio le assunzioni; la PA può risolvere il rapporto con chi ha 65 anni e i requisiti per la pensione anticipata, motivando con esigenze organizzative;
- Concorsi pubblici: si promuove l’uso del Portale Unico di reclutamento e si introducono concorsi unici organizzati dalla Commissione RIPAM; viene abrogata la norma “taglia idonei”, che limitava al 20% gli idonei utilizzabili;
- Mobilità volontaria: si rafforza la mobilità tra enti pubblici, imponendo l’obbligo di destinare almeno il 15% delle assunzioni a chi è già in servizio in posizione di comando; se la riserva non viene attivata, si perdono quote assunzionali; possibilità di inquadramento anche in aree diverse purché vi sia neutralità finanziaria e aggiornamento del PIAO (Piano integrato di Attività e Organizzazione);
- Cybersecurity: si prevede il reclutamento di personale specializzato nella sicurezza informatica e nella transizione digitale; si prevede il potenziamento dell’Agenzia per la cybersicurezza con stanziamenti crescenti;
- Digitalizzazione: si introducono nuovi ruoli professionali per sostenere la trasformazione digitale e migliorare la comunicazione pubblica e l’efficienza tecnologica (come il Digital Manager e il Social Media Manager).
Decreto PA 2025 e “PA 110 e lode”: come funziona il nuovo canale di ingresso per i giovani nella Pubblica Amministrazione
Il Decreto PA 2025 ha ampliato il programma “PA 110 e lode”, pensato per favorire l’ingresso dei giovani laureati nella Pubblica Amministrazione. In base al decreto, le amministrazioni potranno assumere studenti universitari iscritti almeno al terzo anno e in regola con il piano di studi, nonché diplomati ITS, nei profili tecnici coerenti con quelli richiesti.
Sarà possibile riservare fino al 15% delle assunzioni a questi profili, cui si aggiungono ulteriori percentuali per laureati e under 24.
I soggetti reclutati saranno impiegati con contratti di formazione e lavoro che, in presenza di valutazione positiva, possono essere trasformati in contratti a tempo indeterminato.
Inoltre, il Dipartimento della Funzione Pubblica può stipulare convenzioni con le università per facilitare l’integrazione studio-lavoro.
Turnover nella PA, le nuove regole del decreto legge per il biennio 2025 – 2026
Per il biennio 2025-2026, il decreto stabilisce nuove regole per garantire il ricambio del personale.
Le amministrazioni possono, in via straordinaria, risolvere con un preavviso minimo di sei mesi, il contratto dei dipendenti che abbiano compiuto 65 anni e maturato i requisiti per la pensione anticipata.
La misura può interessare fino al 15% del personale.
Pubblicazione dei concorsi pubblici, quali sono le nuove modalità previste dal decreto PA 2025?
Il decreto prevede che tutte le informazioni relative ai concorsi pubblici devono essere pubblicati sul Portale unico del reclutamento.
I candidati registrati riceveranno notifiche su concorsi, anche personalizzate rispetto al proprio profilo. Tutte le fasi del concorso (calendario, punteggi, convocazioni) devono essere rese disponibili online in un’area riservata, che garantisce trasparenza e protezione dei dati personali.
I risultati delle prove orali saranno anche affissi fisicamente nei luoghi in cui si svolgono le selezioni.
Le graduatorie finali dovranno indicare chiaramente punteggi, titoli e riserve applicate.
Con il decreto PA 2025 è ancora in vigore la norma “taglia idonei”?
La norma “taglia idonei” (D.L. n. 44 del 2023, poi convertito dalla legge n. 74 del 2023), che limitava il numero degli idonei nelle graduatorie concorsuali, non si applica alle graduatorie approvate nel 2024 e nel 2025.
Il decreto elimina il limite del 20% sugli idonei utilizzabili nelle graduatorie dei concorsi banditi o approvati nel 2024 e 2025.
Questo significa che per questi anni è possibile attingere senza restrizioni da tali elenchi, aumentando le possibilità di assunzione per i candidati risultati idonei.
Tuttavia, il limite massimo del 20% degli idonei ai quali possono essere applicate le riserve previste nei bandi resta valido.
In applicazione del “Decreto P.A. 2025”:
- i “vincitori” del concorso continueranno ad essere nel numero di coloro che sono designati all’assunzione;
- gli “idonei” saranno, invece, tutti i candidati che, dopo aver superato le prove di selezione e la valutazione dei titoli, saranno collocati nella graduatoria finale.
Graduatorie concorsuali enti locali: cosa stabilisce il decreto sulla durata di validità
Il decreto stabilisce che le graduatorie dei concorsi banditi o approvate nel 2024 e nel 2025 avranno piena validità fino al loro naturale termine, senza essere soggette ai limiti più stringenti introdotti in passato.
Inoltre, gli enti locali possono utilizzare sia le proprie graduatorie che quelle di altre amministrazioni, a condizione di un accordo formale. È anche possibile usare graduatorie vigenti per assunzioni a tempo determinato.
Le graduatorie sono valide per tre anni dalla pubblicazione. Le amministrazioni devono comunque verificare il fabbisogno e la compatibilità del profilo professionale.
Le graduatorie sono considerate “utilmente scorse” se l’amministrazione individua o cede candidati per convocazioni, anche se il contratto non è ancora firmato.
Mobilità volontaria e stabilizzazione: le modifiche introdotte dal decreto sulla Pubblica Amministrazione 2025
Il decreto obbliga le amministrazioni ad assorbire almeno il 15% del nuovo personale da dipendenti già in comando.
Chi è in comando da almeno 12 mesi con valutazione positiva può essere stabilizzato. Se non viene attuata la mobilità, i comandi cessano entro sei mesi.
È inoltre prevista la stabilizzazione per precari storici e per chi ha prestato servizio continuativo presso enti come ARPA Sicilia.
Dal 2026, inoltre, si potrà inquadrare personale proveniente da altri enti anche in posizioni diverse, purché sia rispettato il principio di neutralità finanziaria e previo aggiornamento del PIAO.
Cosa prevede il decreto PA 2025 su cybersecurity e digitalizzazione
Il decreto prevede l’assunzione di nuove figure specializzate in sicurezza informatica e digitalizzazione per rafforzare la trasformazione digitale della PA.
I concorsi per queste figure possono essere organizzati in forma unica dal Dipartimento della Funzione Pubblica con il supporto della Commissione RIPAM.
Il decreto stanzia inoltre fondi per l’Agenzia per la cybersicurezza ed introduce concorsi mirati per figure tecniche dedicate alla transizione digitale.
Decreto PA 2025: introdotti i ruoli di Social Media Manager e Digital Manager nelle PA
Il decreto introduce formalmente due nuove figure nella PA: il Social Media Manager e il Digital Manager.
- Il primo si occupa della comunicazione sui social network istituzionali, per migliorare il dialogo con i cittadini e rendere più trasparente l’attività pubblica.
- Il secondo ha invece il compito di gestire le strategie digitali dell’amministrazione, comprese innovazioni come l’uso dell’intelligenza artificiale.
Questi ruoli possono essere ricoperti da personale già in servizio o da nuovi assunti.
L’obiettivo è rafforzare l’immagine e l’efficacia della PA nel mondo digitale.
Supporto giuridico al Decreto PA 2025: come BC&Partners assiste enti e dirigenti nell’attuazione delle nuove norme
Lo Studio Legale BC&Partners offre assistenza legale e amministrativa agli enti pubblici nell’attuazione delle norme previste dal Decreto PA 2025. Inoltre, offre consulenza su concorsi, mobilità, digitalizzazione e gestione delle graduatorie, garantendo conformità legale e operativa.