TFS dipendenti pubblici: la guida completa per scoprire quando arriva il trattamento di fine servizio e quanto ti spetta

Pubblico impiego

17 Luglio 2025 StudioLegale

TFS dipendenti pubblici: cos’è e chi lo eroga

Il Trattamento di Fine Servizio (TFS) è un’indennità economica spettante ai dipendenti pubblici alla cessazione del rapporto di lavoro, generalmente per pensionamento.

Si tratta di una somma corrisposta dall’ente previdenziale competente, in prevalenza l’INPS (Gestione ex-INPDAP), oppure direttamente dall’amministrazione di appartenenza per gli enti non gestiti dall’Istituto.

Il TFS è previsto per i dipendenti pubblici assunti a tempo indeterminato prima del 1° gennaio 2001 e che non hanno aderito ai fondi pensione complementari di comparto (Espero per la scuola, Perseo Sirio per altri settori).

Le tipologie principali di TFS comprendono:

  • Indennità di buonuscita per i dipendenti civili e militari dello Stato;
  • Indennità Premio di Servizio per dipendenti degli enti locali e della sanità;
  • Indennità di anzianità per i dipendenti degli enti pubblici non economici (parastato).

Il diritto al TFS dipendenti pubblici matura con almeno un anno di iscrizione al fondo previdenziale. Il calcolo e la liquidazione sono effettuati sulla base delle retribuzioni percepite, con criteri specifici a seconda della normativa applicabile.

Questo trattamento assume, quindi, una natura mista, retributiva e previdenziale.

Per approfondire gli ultimi sviluppi sul Decreto PA, leggi qui il nostro articolo già pubblicato.

 

 

Come si calcola il TFS dipendenti pubblici?

Il calcolo del TFS dipendenti pubblici si basa su una formula standardizzata, con alcune variazioni a seconda della tipologia di trattamento, che tiene conto della retribuzione lorda percepita e degli anni di servizio utili.

In generale, la formula base prevede il calcolo di un dodicesimo dell’80% della retribuzione annua utile (inclusa la tredicesima), moltiplicato per il numero di anni di servizio validi ai fini previdenziali.

Si considera come anno intero anche una frazione superiore a sei mesi, mentre una frazione pari o inferiore a sei mesi viene ignorata.

È inoltre possibile, per incrementare gli anni utili per la prestazione, chiedere il riscatto dei periodi non coperti da contribuzione, con pagamento di un onere a carico del richiedente.

Il TFS dipendenti pubblici è quindi un trattamento collegato direttamente alla storia retributiva del lavoratore.

 

 

Tfs dipendenti pubblici, come calcolarlo. BC&Partners

 

 

TFS dipendenti pubblici e tempi di pagamento: quando viene pagato?

I tempi di pagamento del TFS dipendenti pubblici variano in base alla causa di cessazione dal servizio.

In generale:

entro 105 giorni: in caso di decesso o inabilità permanente;

dopo 12 mesi: per cessazione per raggiunti limiti di età;

dopo 24 mesi: in tutti gli altri casi.

A questi termini si aggiungono 90 giorni entro cui l’ente pagatore deve effettuare materialmente il pagamento.

Le somme possono essere corrisposte in un’unica soluzione oppure in due o tre rate annuali in base all’importo:

– fino a 50.000 €: in un’unica rata;

– tra 50.000 e 100.000 €: in due rate;

– oltre 100.000 €: in tre rate.

Il ritardo oltre i termini prevede l’applicazione di interessi legali giornalieri.

Sotto questo profilo, si rappresenta la Corte costituzionale, con la sentenza n. 130/2023, pur ricordando l’ampia discrezionalità di cui gode il legislatore, ha tuttavia rilevato che “la perdurante dilatazione dei tempi di corresponsione delle indennità di fine servizio rischia di vanificare anche la funzione previdenziale propria di tali prestazioni, in quanto contrasta con la particolare esigenza di tutela avvertita dal dipendente al termine dell’attività lavorativa”.

Più di recente, poi, è stata nuovamente rimessa alla Corte costituzionale, sia da parte del TAR Lazio che del TAR Marche, la questione relativa alla legittimità della normativa in materia di “differimento” e di “rateizzazione” del pagamento del TFS e delle altre simili indennità.

 

 

Trattamento di fine servizio dipendenti pubblici: chi ne ha diritto?

Il diritto al TFS spetta ai dipendenti pubblici assunti a tempo indeterminato prima del 1° gennaio 2001, iscritti ai fondi previdenziali ex-INPDAP e che non abbiano aderito a fondi pensione complementari (Espero o Perseo Sirio).

Il trattamento si applica anche ai dipendenti pubblici in regime di diritto pubblico (come magistrati, militari, diplomatici e personale delle forze di polizia), anche se assunti dopo tale data.

È necessario avere almeno un anno di servizio utile ai fini dell’iscrizione al fondo previdenziale. Sono inoltre compresi i periodi riscattati, ricongiunti e convenzionali. Alla morte del lavoratore, il diritto si trasferisce agli eredi secondo l’ordine successorio.

 

 

Tfs dipendenti pubblici, firma del contratto di lavoro. BC&Partners

 

 

TFS dipendenti pubblici e TFR: qual è la differenza nel pubblico impiego

Il TFS dipendenti pubblici e il TFR rappresentano due forme di liquidazione spettanti alla cessazione del rapporto di lavoro, ma presentano differenze sostanziali.

  • Destinatari: il TFS si applica ai dipendenti pubblici assunti prima del 2001; il TFR a quelli assunti dopo il 1° gennaio 2001 o che hanno aderito a fondi pensione complementari;
  • Calcolo: il TFS si basa sull’ultima retribuzione percepita (80% di 1/12 moltiplicato per gli anni di servizio), mentre il TFR si calcola sommando l’accantonamento annuo del 6,91% della retribuzione lorda, rivalutata con coefficienti ISTAT;
  • Contributi: per il TFS i contributi sono versati anche dal dipendente (2,5% sull’80% dello stipendio), mentre per il TFR l’accantonamento è integralmente a carico del datore di lavoro.

Il TFS, nella maggior parte dei casi, risulta generalmente più favorevole economicamente per il lavoratore rispetto al TFR.

 

 

Come e dove verificare l’importo del TFS dipendenti pubblici

Per conoscere l’importo del proprio TFS, il dipendente pubblico può consultare il portale ufficiale dell’INPS, accedendo all’area dedicata tramite SPID, CIE o CNS.

In alternativa, è possibile rivolgersi a un patronato autorizzato o agli uffici di competenza dell’amministrazione di appartenenza. Le amministrazioni che gestiscono direttamente l’erogazione del TFS forniscono indicazioni specifiche, anche in modalità telematica.

 

 

Tfs dipendenti pubblici, come verificare l'importo. BC&Partners

 

 

Ferie non godute: incidono sul trattamento di fine servizio?

Le ferie non godute possono incidere sul calcolo del TFS dipendenti pubblici solo in determinati casi. Se il dipendente non ha usufruito delle ferie, l’amministrazione può corrispondere un’indennità sostitutiva che va inclusa nella base di calcolo del TFS.

Come affermato anche dalla Suprema Corte di Cassazione (ord. 9009/2024), “L’indennità sostitutiva delle ferie non fruite va inclusa nella base contributiva dell’indennità di buonuscita ai sensi dell’art. 38 del d.P.R. n. 1032 del 1973 in ragione della sua natura retributiva e del suo assoggettamento a contribuzione previdenziale ex art. 12 della legge n. 153 del 1969“.

Per approfondire, si rimanda all’articolo già pubblicato.

 

Quanto e come incide la pensione quota 100 sul TFS dipendenti pubblici?

La pensione anticipata con “Quota 100” (62 anni di età e 38 di contributi) influisce in modo rilevante sui tempi di erogazione del TFS.

La normativa prevede che, in tali casi, il pagamento del TFS non decorra dalla data effettiva del pensionamento, ma dal momento in cui il lavoratore avrebbe maturato il diritto alla pensione di vecchiaia o anticipata con il regime ordinario.

Questo comporta che i termini di liquidazione (12 o 24 mesi) slittano in avanti, posticipando anche di anni il pagamento della somma maturata.

Il lavoratore in “Quota 100” può quindi trovarsi in attesa del TFS dipendenti pubblici per un periodo molto lungo.

 

 

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