Con ordinanza del 09.03.2022, emessa in sede di reclamo cautelare, il Tribunale di Palermo, in composizione collegiale, ha accolto la tesi dello Studio legale e, in riforma dell’ordinanza cautelare negativa emessa in sede monocratica, ha dichiarato l’illegittimità dell’incarico conferito al dirigente su una sede distante dalla propria residenza, nonché il suo diritto all’attribuzione di un incarico, tra quelli vacanti e disponibili, nella sede di residenza.
Il collegio ha affermato che il giudizio del medico competente – che nella specie prescriveva il divieto di “pendolarismo” – è stato disatteso dall’amministrazione datrice di lavoro, la quale, peraltro, non ha fornito la prova, a suo carico, del rispetto delle prescrizioni del medico competente.